La rivoluzione del 1322 a Pistoia

Sono nato e vivo a Badia a Pacciana.
Conosco il Prof. Paolieri da quando ero bambino ma siamo diventati amici e lo chiamo Paolo da una dozzina d’anni. Ha insegnato alle scuole elementari e alle superiori per molto tempo. Forse se lo avessi frequentato prima, con il suo naturale talento nel coinvolgere, mi avrebbe evitato tanti “4” a storia!
Gli piace la lirica, il buon vino e lo stare insieme. È molto certosino. Non dà mai nulla per scontato, analizza sempre le situazioni anche dal punto di vista opposto, si sofferma sui particolari e dà prova di conoscere bene l’animo umano.
“L’abate di Pacciana tra città, contado e condanne”, come anche il precedente

lavoro del 2002 “Un abate al potere”, ne è la dimostrazione.
Sfida le “verità” ufficiali ripetute dal 1300. Apre a interrogativi e leciti dubbi. Mette in luce le incoerenze e cerca di capire chi ne trae beneficio.
Perché la storia deve essere così dura con una persona che è riuscita a portare 2 anni di pace e prosperità dove nessuno è riuscito in 100 anni?
Perché solo le “pingui rendite del suo monastero” e “le risorse economiche e l’influenza politica del proprio casato” avrebbero consentito all’abate di Pacciana di vincere il dominio di una città forte come Firenze?
Perché Ormanno Tedìci sarebbe stato così bravo ad usare contadini e artigiani per prendere il comando della città per poi diventare così inetto da essere incapace di governarla?
Perché un abate egoista ed ambizioso si impegna così tanto per affermare la tregua, dare maggiore equità fiscale e giustizia sociale ai contadini?
Questo “anonimo delle storie pistoresi” è veramente un osservatore disinteressato e imparziale dei fatti avvenuti?
Perché Dante ce l’ha tanto con Pistoia da volerla vedere incenerita?
Perché una città così insignificante dovrebbe invece esser così importante per il sommo poeta?
Il libro cerca di rispondere a queste domande tenendo conto delle ambizioni, delle necessità e delle forze in campo, con una ricostruzione dei fatti che nel 1322 portarono l’abate del monastero di Badia a Pacciana alla guida di Pistoia.
Un lavoro minuzioso, intrigante e facile da leggere anche per i non addetti ai lavori (come me!).

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